La carriera di un’atleta, professionista o amatoriale che sia, è costellata da un numero elevato di gare e match di cui la maggior parte finiranno per essere dimenticati. Vi è, però, un tipo di gara che rimane impressa nella memoria di ogni sportivo, quel particolare evento caratterizzato dalla prestazione “perfetta”: ogni movimento, ogni gesto tecnico, ogni azione avviene con una tale naturalezza d’esecuzione e precisione per cui la prestazione sembra quasi automatica; come se si fosse invincibili. È quella performance che risulta eccezionale al punto tale per cui risulta perfino difficile da ripetere, una casualità rara, in ambito sportivo, che tutti ricercano e bramano senza sapere effettivamente come riassaporarla.
In psicologia questo evento ha un nome specifico: peak performance che viene definita in letteratura come una prestazione al di sopra degli standard abituali ed è resa possibile dall’armonica interazione di fattori atletici, tecnici, tattici e psicologici. Quello che l’atleta va ad esperire in queste situazioni è una condizione di equilibrio psicofisiologico tale da far eseguire i gesti con un’alta dose di spontaneità, automaticità e assenza di distrazione.
Sicuramente una sua peculiarità è il verificarsi con rarità, ma è effettivamente un evento casuale, o è possibile facilitarne il raggiungimento ?
Affidandosi sempre alla ricerca scientifica, oltre ad emergere la sua singolarità, è possibile individuare delle condizioni necessarie ma non sufficienti che permettono di puntare ad una sistematicità nella produzione di performance ottimali e all’aumento della probabilità di esperire la tanto desiderata peak performance. Qui di seguito sono elencati i fattori predominanti:
- Adattabilità all’imprevedibilità che ogni match nasconde in sé
- Capacità di gestione dell’errore
- Regolazione delle emozioni e dei pensieri prima e durante la gara
- Alti livelli di sicurezza di sé e senso di auto efficacia (fiducia nei propri mezzi)
- Saper mantenere alto il livello di attenzione e concentrazione
- Focalizzazione sul momento presente
- Percezione di poter controllare e gestire anche gli eventi inaspettati
Educare a sviluppare questi prerequisiti è possibile con l’ausilio di tecniche, che verranno ampiamente discusse nei prossimi articoli, come lo sviluppo di consapevolezza di sé per conoscere al meglio i propri stati psicologici e fisici, o il goal-setting. È importante ricordare, però, che questi, per quanto siano ottimi strumenti per favorire una prestazione ottimale o una peak performance, rappresentano solo una delle chiavi insieme alla motivazione e all’impegno nell’allenamento che risultano essere elementi imprescindibili per ogni sportivo che ha intenzione di vincere le proprie sfide, con sé stesso e con l’avversario.